Continuiamo il nostro viaggio nel mondo spostandoci dall'Australia all'Africa. Oggi studieremo più da vicino la Diga di Assuan, un'opera immensa situata nel sud dell'Egitto, che prende il nome da una delle tante città sorte sulla riva del Nilo.
Perché è stata costruita?
Come di certo sapete, la civiltà egizia è catalogata come "idraulica". Questo perché, per secoli, ha basato la propria economia di sussistenza sulle piene del fiume Nilo. Ogni anno, infatti, le acque provenienti dall'Etiopia si riversavano nella parte bassa del corso d'acqua, che, inondando, lasciava il limo sulle sponde, un sedimento che rende più fertile il terreno. E' per questo che le rive del Nilo sono state da sempre adatte all'agricoltura. Tuttavia, piene e periodi di secca non si presentavano sempre al momento giusto e spesso causavano molti danni ai raccolti. Ciò rese necessaria la costruzione di una diga che regolasse queste inondazioni.
La storia della costruzione
Il progetto per la costruzione prese avvio nel 1952, grazie alla collaborazione tra l'ingegnere italiano Luigi Gallioli e quello greco Donios.
L'anno successivo l'Egitto avviò contatti internazionali per ottenere i finanziamenti utili alla realizzazione: USA e Gran Bretagna affermarono pubblicamente di essere disposti ad aiutare lo stato africano.
Tuttavia, il colonnello Nasser (allora a capo dello Stato), preferiva essere aiutato dall'Unione Sovietica, che prometteva anche forniture di armi. Gli USA, dunque, temporeggiarono. In realtà l'obiettivo di Nasser era quello di ottenere il maggior profitto possibile sia dal blocco occidentale che da quello orientale.
Il 19 luglio 1956, dopo la visita del ministro sovietico degli Esteri Dmitrij Sepilov in Egitto, gli USA decisero di ritirare la loro offerta. Lo stesso fece la Gran Bretagna il giorno seguente.
Nel frattempo, l'Egitto poteva contare sulle entrate dovute alla nazionalizzazione del Canale di Suez. Nel 1958, in piena guerra fredda, l'Unione Sovietica propose di pagare come regalo a Nasser un terzo delle spese di costruzione e fornire materiali utili alla realizzazione.
La costruzione iniziò nel 1960 e terminò il 21 luglio 1970. Il bacino era stato completato nel 1964 e da quel momento si cominciò a riempirlo fino a raggiungere la capacità massima nel 1976.
Il costo totale della costruzione ammontò a 1 miliardo di dollari, al quale va aggiunta l'astronomica cifra di 90.000 persone sfrattate affinché non finissero a mollo.
Le paure degli archeologi
Gli archeologi erano contrari alla costruzione della diga in quanto molti templi (il più a rischio era quella di Abu Simbel) potevano essere sommersi. Nel 1960, l'UNESCO lanciò una grandiosa operazione internazionale per prevenire la perdita di importanti siti storici. Molti monumenti vennero spostati in luoghi più sicuri e alcuni regalati ai paesi che collaborarono in questa impresa, quali Italia, Spagna, USA, Germania e Olanda.
Un po' di (grandi) numeri
Lunghezza: 3600m
Larghezza: 980m
Altezza: 111m
Volume: 43 mln metri cubi
Generatori di corrente: 12 (175MW l'uno), generano più della metà della corrente elettrica egiziana
Se crollasse la diga, l'intero Egitto finirebbe inondato nel giro di pochi giorni.
Problemi ambientali
La costruzione della diga ha avuto un grave impatto ambientale. Le conseguenze più gravi sono:
1) sedimentazione nelle acque a monte della diga
2) erosione di quelle a valle
3) scomparsa di specie che migravano lungo il corso del Nilo
4) aumento della salinità dei delta (il Mar Mediterraneo è entrato nel fiume)
5) diminuzione della produttività della pesca
6) diminuzione della fertilità dei terreni
7) migrazioni di animali marini nel fiume
8) ristagno idrico nelle acque vicine al fiume
9) inquinamento dovuto a fertilizzanti e pesticidi